- Salve sig.na De Carolis. L'ho fatta venire perché volevo parlarle di
persona del risultato delle sue analisi. Innanzi tutto ho escluso
qualsiasi forma maligna a livello dell'apparato digerente e, fortunatamente,
nel suo caso non si tratta nemmeno del morbo di Chron. Questa è un'ottima
cosa.
-Davvero, dott.ssa? Dice davvero? Lei non sa quanto sia felice di questa
notizia! Dottoressa, lei davvero non può immaginarlo- gli occhi di Stella si riempirono di lacrime e le si annebbiò la vista, ma il suo viso era radioso come
non lo era mai stato prima.
- Sì, ma non è tutto. Una patologia è emersa ed è la celiachia. Nulla
di irreparabile o letale. Lei, Stella, dovrà seguire una dieta ben precisa e
senza trasgressioni. La dieta prevede l'esclusione del glutine, quindi, di
tutti quegli alimenti che lo contengono. Se non rispetterà le mie indicazioni,
andrà incontro alla possibilità concreta di contrarre un cancro intestinale
oppure di diventare sterile.
- Dottoressa, guardi, le assicuro che non ho alcuna intenzione di
morire: ho ancora così tante cose da fare... e mi piacerebbe avere
almeno due figli... e poi, dottoressa, in quest'ultimo mese ho vissuto in una
angoscia tale, che da oggi mi sento rinata: mi sembra che la vita voglia
offrirmi una seconda possibilità...
- Bene sig.na, sono felice per lei e le auguro di realizzare tutto ciò che
desidera. Parliamo, però, della dieta. Lei deve escludere il pane, la pasta,
tutti i prodotti da forno, i farinacei, i cereali. Tanto per cominciare. Potrà
mangiare solo la pasta ed il pane specifici per i celiaci. Sarà dura. Ma lei deve esserlo
di più. Le ho spiegato quali sarebbero a lungo termine le conseguenze di eventuali trasgressioni, per non parlare delle coliche e dei dolori lancinanti
all'addome, che ha già avuto modo di sperimentare. Sarà, però, una dieta che
apporterà al suo organismo tutti i nutrienti necessari. Lei deve riprendere
peso: la celiachia non ha permesso al suo intestino di assorbire le sostanze
nutritive come avrebbe dovuto.
- Sì, dottoressa, è vero. Da giugno sono dimagrita di 7 Kg. I vestiti mi
stanno larghissimi: non sembrano i miei.
- Stia tranquilla: la rimetterò in sesto. Ci vuole solo pazienza. E
tanta, tanta perseveranza. Ma lei mi sembra una che sa il fatto suo.
La dottoressa Pincherlo era una donna concreta. Si capiva subito.
Portava i capelli corti, dietro le orecchie. Era un taglio svelto, veloce da
asciugare. La dottoressa non si truccava. L'unico vezzo che si concedeva era un
velo di mascara sulle ciglia. Aveva gli occhi castani, grandi. Il viso acqua e
sapone era segnato sulla fronte e agli angoli della bocca. Non sembrava una, la Pincherlo, che
la sera passava mezz'ora in bagno a farsi la maschera e a spalmarsi la crema
antirughe. No. Non sembrava proprio quel genere di donna. Sotto il camice
bianco e ben stirato, si intravedeva un pullover con scollo a V, marrone, da cui spuntava il colletto compito di una polo bianca; portava un paio di jeans slavati
e dei polacchini Clarks marroni. Una donna concreta. Stella si
fidava di lei. La concretezza delle sue parole le piaceva e le piaceva la sincerità del
suo sguardo. Stella si fidava della Pincherlo e del suo pullover
marrone. Le ricordava quello di sua madre.