Ore 21,15. Aprendosi, la porta cigolò. Apparve Luca: - E tu, che ci fai ancora qua? Mi hai aspettato?- Stella sentì queste parole e contemporaneamente lo fissò negli occhi: quello che ci vide la ferì. Sembrava contrariato e fortemente seccato. Evidentemente la sua visita non era stata gradita. Evidentemente. Dove era finita la luce che gli brillava negli occhi quella sera al Kopacabana? Stella sentì la fronte corrugarsi: era una contrazione involontaria; la tempia sinistra le stava pulsando all'impazzata.
- Sì, ho deciso di aspettarti, visto che non mi hai cercata e mi eviti. Che cosa vuoi fare, Luca? Vuoi tenermi sulla corda in eterno? Pensi che io mi debba accontentare sempre degli avanzi del tuo tempo ed essere vittima dei tuoi continui sbalzi di umore? Questo vuoi, eh? Questoooo? - Stella sentì uscire la voce e non poté controllarla: aveva iniziato a parlare in tono fermo e deciso, pacato e risoluto, ma le ultime parole le erano sfuggite deformate, urlate, isteriche. No, non poteva sopportare quel distacco, quella freddezza: la facevano impazzire. Sentiva la vena pulsare sempre più forte. Per un attimo temette un'ischemia, benché non sapesse quali ne fossero i sintomi. Ma fu solo un attimo. Poi la mente tornò all'uomo che aveva di fronte, quello con gli occhi verdi come il mare, un mare che ora le appariva tutt'altro che carico di promesse: era il mare d'inverno. E non era un bel vedere.
Nessun commento:
Posta un commento
Cosa ne pensate?
What do you think about?