mercoledì 6 marzo 2013

La Venere di Botticelli: per una breve descrizione

Spiegando ai miei alunni la mitologia e in particolare la nascita di Venere ho avuto il piacere di mostrare loro la riproduzione del notissimo dipinto botticelliano. 
Il pittore raffigura una Venere nuda e bellissima,   che copre le sue pudende con i lunghi capelli biondi e con le mani. Il seno sinistro resta scoperto e la testa della dea è inarcata verso destra. Tutta la figura, sinuosa e bilanciata, racchiude in sé i canoni della bellezza rinascimentale: le curve, il candore della pelle, i capelli dorati, la posa elegante e perfettamente equilibrata. Il viso della dea è un ovale perfetto, il naso è affusolato, le sopracciglie formano due archi, la fronte è spaziosa e le labbra carnose. I capelli sono mossi dal vento, o meglio dal soffio di due venti che sopraggiungono in forma antropomorfa alla destra della dea e costituiscono -pare- una coppia innamorata e abbracciata: Zefiro ed Aura. Entrambi questi venti sono dolci e freschi, come dolce e fresca è la stessa Venere, dallo sguardo languido, ma penetrante, fresca nella sua bellezza sfolgorante di eterna giovinezza. Alla sinistra della dea c'è una delle Ore, le giovani ninfe, altrettanto belle. Questa indossa una lunga tunica fiorata e porge alla dea un pregiato mantello rosso porpora che reca anch'esso i ricami di bellissimi fiori. Il tema dei fiori e della primavera, dunque, si ripete per la terza volta: si nota, infatti, che all'arrivo della divinità su di una conchiglia, in riva, sospinta dal soffio di Aura e Zefiro, cade una pioggia di fiori rosei, leggiadri come tutto il resto.
L'atmosfera è carica di bellezza, fascino ed eleganza e lo sfondo costituito da un fantastico mare trasparente e gradevolmente increspato completa l'atmosfera utopica e sospesa. Oltre la riva si intravvede nitidamente una boscaglia luminosa e lussureggiante. Le figure della dea, dei due venti e della ninfa formano una sorta di triangolo ideale che rafforza e sottolinea l'idea di perfezione ed equilibrio sottesa al dipinto e propria della poetica rinascimentale.

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