giovedì 23 maggio 2013

23 maggio 2013: il mio pensiero va a Falcone, a sua moglie, a Borsellino e agli uomini della loro scorta...

Avevo 12 anni. Me le ricordo bene quelle immagini al telegiornale, la commozione di mia madre, la faccia di mio padre. E le lacrime sgorgarono senza che lo conoscessi, quell'uomo rotondo e con i baffi, dagli occhi sempre tristi, ma dal portamento fiero e dallo sguardo indomito, quello di chi crede in un ideale ed è pronto a dare la vita per difenderlo. Grazie a Giovanni Falcone, grazie ai suoi uomini, a chi lo ha sostenuto, grazie all'amico e fedele collaboratore Paolo Borsellino, a cui toccò condividere la stessa sorte dell'amico. Grazie a chi ci crede ancora e non si ferma. La scuola ha un ruolo fondamentale nella divulgazione delle idee e delle imprese di questi uomini, che non voglio definire eroi - mi pare stupida retorica - ma che di sicuro hanno fatto della loro vita un simbolo, una bandiera, quella della giustizia, troppe volte calpestata da gente vile e senza dignità. Grazie.

mercoledì 15 maggio 2013

CITTADINANZA E COSTITUZIONE 365 GIORNI ALL'ANNO!




Ragazzi,
voi sapete che lo studio della storia si abbina a quello di cittadinanza e costituzione, una disciplina che fino a qualche anno fa si chiamava educazione civica. Di cosa si tratta? È una materia introdotta a scuola nel 1958, da un famoso politico italiano che si chiamava ALDO MORO. Questa materia si occupa degli individui, delle loro relazioni, dei loro rapporti con l’ambiente, del loro percorso per giungere a essere dei cittadini, cioé degli individui consapevoli di sé stessi, delle proprie capacità, dei propri limiti da migliorare, del rispetto e della tolleranza nei confronti degli altri individui.
Come vi ho sempre detto durante questo anno scolastico, la classe è un piccolo universo che rispecchia la società. In classe voi iniziate ad essere cittadini del mondo, di quel mondo che vi appartiene, ma che vi può accogliere solo se voi lo rispettate. Sapete che è importante rispettarsi, rispettare le idee degli altri e fare in modo che ciascuno le possa esprimere senza essere sopraffatto e messo a tacere. Capite perché è fondamentale parlare per alzata di mano, senza urlare e senza urlarsi addosso per farsi ascoltare: quando un compagno parla, quando un insegnante parla, non è corretto interrompere o coprire con la vostra voce quello che qualche altro sta cercando di dire. Lasciare che tutti possano esprimersi è segno di RISPETTO e di conseguenza è anche segno di civiltà.
Capita spesso che ciò che gli altri dicono non vi vada a genio (non vi piaccia, non “vi garbi”, non siete d’accordo), bene: è perfettamente normale che ciò accada. Siamo tutti diversi e abbiamo tutti una testa diversa con la quale ragionare, per fortuna! Non siamo dei robot, tutti uguali, fatti con lo stampino! La diversità, di qualsiasi tipo (di opinione, di carattere, di gusti, di religione, di educazione) va rispettata ed accettata. Ricordate che la TOLLERANZA della diversità degli altri è un altro importante segno di civiltà.
Poi, tenete in mente una cosa che forse ora non capirete proprio bene, ma che riuscirete a comprendere crescendo: la chiave per tollerare, rispettare ed accettare gli altri, con le loro diversità, con i loro difetti è una sola ed è ACCETTARE SE STESSI. Capita a tutti di non piacersi o almeno non del tutto, benissimo: rendetevi conto però che ci sono tante cose che vi rendono unici e bellissimi, non solo per quanto riguarda l’aspetto fisico. Tutti avete delle belle qualità e tutti avete dei difetti, è normale ed umano! Sì, d’accordo, abbiamo tutti dei difetti, tutti abbiamo dei limiti che ci bloccano e che dobbiamo superare, per noi stessi, per migliorarci, sempre. E di migliorare non si finisce mai. A 90 anni vorrete ancora migliorare, perché non sarete completamente soddisfatti. Anche questo è tipico della natura umana.
Ricordatevi un’altra cosa importante: spesso giustamente vi lamentate di tante cose, della prepotenza, delle ingiustizie, delle cose brutte che succedono intorno a voi. Imparate a non stare solo a lamentarvi: prendetevi la vostra parte di responsabilità e fate ciò che vi è possibile per cambiare le cose. Quando vi lamentate che in classe ci sono le carte per terra, i banchi sono rovinati, i muri sono pieni di scritte, i bagni sono sporchi, pensateci bene e non gettate voi per primi le carte per terra, gettatele sempre nel cestino, non sporcate I banchi e i muri e se vi dovesse capitare di sporcare (perché può capitare a tutti) il bagno oppure il pavimento della mensa, allora cercate di pulire, oppure chiamate il custode e chiedete scusa per quello che è successo. Il custode ripulirà e i ragazzi che andranno in bagno dopo di voi lo troveranno pulito. La società è proprio come la classe, proprio come la scuola: se ciascuno si impegna per farla andare bene, la società andrà bene. Non scarichiamo sempre le colpe di ciò che non ci piace sugli altri. Cominciamo noi per primi a comportarci bene e a dare il buon esempio.
Come vedete, in questo anno scolastico abbiamo sempre fatto cittadinanza e costituzione: non si impara solo dai libri ad essere un buon cittadino, lo si impara giorno per giorno, rispettando se stessi, gli altri e l’ambiente in cui viviamo. E se gli altri sbagliano, non imitateli, distinguetevi dalla massa e fate quello che ritenete più giusto, nell’ottica della tolleranza e del rispetto.

Ora andate, piccoli cittadini, e cominciate a dare il buon esempio!